Laura Walter

laura_walterIn Mistica Maëva ci racconti le avventure di questa bambina rossa di capelli, molto intelligente e intraprendente e affronti insieme a lei temi molto importanti, come la salvaguardia dell’ambiente (per esempio in Mistica Maëva e l’anello di Venezia i protagonisti devono salvare Venezia dall’acqua alta).
Il tuo è un modo per spingere i ragazzi a prendere coscienza di questi problemi a volte più grandi di noi adulti?

I miei libri evocano la realtà. E la realtà può essere presentata anche seguendo la lezione della leggerezza. Inserire un tema ambientale e di salvaguardia architettonica (e anche di valenza civica e etica politica, come abbiamo tristemente visto dai recenti fatti di cronaca giudiziaria) come quello dell’acqua alta in un libro per ragazzi apparentemente votato all’avventura è molto importante: evocare valori, senza imporli come morale esplicita, ma come suggerimento, è fondamentale.
È ciò che ho sempre ammirato, sin da piccola, nei racconti di Gianni Rodari: dietro la leggerezza divertita del racconto, e penso in particolare al “Brif Bruf Braf” di Favole al Telefono, si celano insegnamenti preziosi per la vita.

In Mistica Maëva e l’anello di Venezia è presente tutta una serie di ricette tipiche veneziane. Come mai questa presenza così forte e così calzante della cucina tradizionale?
Perché la cucina è cultura. È come trasformiamo la realtà presente per renderla energia dentro il nostro corpo, è come applichiamo la bellezza ai nostri bisogni primari, è il nostro primo modo di accogliere, come genere umano, quello di offrire cibo. È il nostro modo di voler bene, quello di preparare pietanze prelibate per famiglia e amici. Il cibo è accoglienza, ed è racconto. Ti racconto che abito vicino al mare, se ti preparo le sarde in saòr. Ti racconto perfino della carestia e di come l’abbiamo affrontata, se ti narro dell’origine degli gnocchi e del Venerdì Gnocolar del Carnevale Veronese (in Mistica Maeva e il Balcone dei Segreti), visto che le ricette tornano anche nel terzo libro della trilogia.

In Mistica Maëva e la Torre delle stelle i 2 protagonisti faranno un viaggio tra Venezia e Padova per una particolare caccia al tesoro. Questa avventura è anche un’insolita guida della città.
Le descrizioni che fai dei luoghi permettono di immaginare molto bene e di avere la sensazione di esserci in quei luoghi. È un po’ una riscoperta di quello che ci sta vicino e un invito a cercare la magia accanto a noi invece che andare lontano?

No no no, si può e si deve andare anche lontano. Però la magia dei luoghi riguarda anche la nostra Italia, che, nonostante problemi di incuria di cui vergognarsi, rimane sempre un paese pieno di meraviglie. Per cui mi fa piacere invitare i ragazzi a conoscere le meraviglie della nostra Italia, partendo proprio dalla mia regione, il Veneto, prima facendoli emozionare con l’avventura (almeno lo spero) e poi instillando loro il desiderio di vedere da vicino dove i protagonisti dei libri, dal piccione Pastrocio al gatto Baicolo, sino ai tre loschi servitori di Canbrusco di RoccaMesta, i ratti Losco, Lisca e Temelechi, si muovono e vivono.

Mistica Maëva ha all’attivo 3 avventure. Quali sono i tuoi progetti futuri? Ti dedicherai ancora alla rossa tutta pepe o cambierai direzione?
Progetti futuri…per me Mistica avrebbe dovuto inizialmente avere un’unica avventura, ma ha bussato altre due volte alla mia porta, e le ho aperto con gioia.
Quindi se busserà ancora, con una bella storia da raccontare, la ascolterò volentieri e le presterò la mia penna per condividere quanto le capita.
Per il momento, dalla finestra, con uno sguardo da sirena, vedo Maya…sta aspettando che la sua storia prenda forma, ed io con lei.

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