KATITZI di Katarina Taikon
Iperborea
Katitzi è il nome della protagonista dell'omonimo libro scritto dall'autrice svedese Katarina Taikon (1932-1995), una donna di origini rom, che ha deciso di affrontare e far conoscere la situazione del suo popolo attraverso gli occhi di una bambina di soli otto anni, Katitzi, e ispirandosi alla propria infanzia. Prima di vivere secondo le stesse usanze dei rom, Katitzi, quando era ancora troppo piccola per ricordarsi della sua famiglia, era stata portata in un istituto, dove cresce con tanti altri bambini della sua età e dimostra fin da subito la sua indole attiva ed esuberante, che la spinge a disubbidire spesso alle regole imposte dalla signorina Larsson. Una mattina si presenta suo padre, chiedendo di poter prendere con sè la figlia, ma Katitzi non vuole abbandonare i suoi amici, così la sua partenza è rimandata di alcune settimane, giusto il tempo di spiegarle che è di origini rom e convincerla a partire con la sua famiglia. Quindi dopo i primi dubbi, Katitzi è contenta di riabbracciare i suoi fratelli e le sue sorelle, ma presto scopre che la vita da rom, o zingari, come sono stati soprannominati, è per molti aspetti diversa e difficile rispetto a quella che ha appena lasciato: non ha più una vera e propria casa, deve aiutare a pulire, raccogliere la legna, prendere l'acqua tutte le mattine e stare alzata fino a tardi per gestire il luna park con la sua famiglia, inoltre si accorge che i rom sono malvisti dalla gente e spesso cacciati dal campo in cui si stabiliscono.
Ripercorrendo la sua infanzia, Katarina Taikon, cerca di insegnare ai più piccoli in che modo sono stati costretti a vivere i rom per molto tempo, adottando il loro linguaggio semplice e immediato e dimostrando attraverso la voce di una bambina che non esistono differenze tra i rom e le altre persone.
Un libro per conoscere i costumi di un popolo troppo spesso lasciato ai margini della società, perchè colpito dai pregiudizi nei confronti di una cultura considerata semplicemente diversa.
Un libro per combattere le disuguaglianze sociali a partire dai bambini.