Quando ho scelto di fare l’alternanza scuola-lavoro in libreria Libri al Sette a Carugo ero contenta perché leggere mi è sempre piaciuto, ma oltre a vendere i libri non mi aspettavo grandi cose. Tuttavia ho dovuto ricredermi fin dal momento in cui ho iniziato. Infatti, può sembrare un lavoro monotono e noioso, ma in realtà c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare e per riassumere la mia esperienza ho deciso di usare tre parole: Carmen, libri (ovviamente) e scatoloni. Prima di tutto Carmen, la libraia, che fin da subito si è dimostrata sempre gentile e disponibile a spiegarmi come funzionano le librerie e come è organizzata la sua e mi ha insegnato moltissimo sulla parte più “informatica” del suo lavoro e quella “amministrativa”, altrettanto importanti. Carmen è il cuore della libreria, quella mente brillante sempre in movimento e il simbolo che si può ritagliare un angolo per la cultura anche in un piccolo paese come Carugo. Poi voglio ricordare i libri, o meglio, le storie non solo raccontate dai libri che mi hanno tenuto compagnia per più di due settimane, ma anche tutte quelle storie, riflessioni, idee e pensieri raccontate da ogni cliente che ho visto entrare in libreria, perché assicuro che non c’è stata persona che è entrata in negozio per comprare un libro senza condividere una parte di sé. Inoltre Carmen è stata bravissima a organizzare vari eventi e incontri con l’autore, che si sono rivelati frizzanti, istruttivi e molto creativi e mi hanno dato la possibilità di conoscere persone straordinarie e dalle personalità più svariate, tra scrittori, artisti e gli immancabili amici di Carmen. Infine gli scatoloni, perché senza gli scatoloni non esisterebbe la libreria dato che almeno un quarto del lavoro è aprire gli scatoloni, svuotare gli scatoloni, riempire gli scatoloni, chiudere gli scatoloni… Insomma queste due settimane di alternanza non sono servite solo a svolgere un’attività prevista dalla scuola, ma mi hanno aperto le porte di un piccolo mondo molto vicino a casa mia, che avevo sempre ignorato, pensando che la libreria si limitasse alla vendita dei libri e sbagliando di grosso. Ecco perché quando qualcuno mi chiede “Dove hai fatto l’alternanza?”, io sono più che orgogliosa di rispondere “In libreria a Carugo”.
La classicista in alternanza scuola-lavoro
Michela